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GIRO D’ITALIA 2025: STORIA, PERCORSO, STARTLIST E FAVORITI

Giro d’Italia 07/05/2025
GIRO D’ITALIA 2025: STORIA, PERCORSO, STARTLIST E FAVORITI

Venerdì 9 maggio, da Durrës in Albania, prenderà il via la 108º edizione del Giro d’Italia. Gli organizzatori hanno progettato un percorso molto impegnativo con 3443,3 chilometri totali, 52.350 metri di dislivello e 42,3 chilometri di cronometro individuale.

STORIA

L’inizio della storia del Giro risale al 1909, quando la “Gazzetta dello Sport”, precedendo di poco il “Corriere della Sera”, fondò una corsa composta da 8 tappe, con partenza e arrivo a Milano. La vittoria finale andò al lombardo Luigi Ganna, che, tramite un sistema basato sui piazzamenti nelle singole tappe e non sui rilevamenti cronometrici, ottenne la vittoria precedendo il milanese Carlo Galetti, famoso per aver vinto le successive tre edizioni. Bisognerà aspettare l’edizione del 1914 per vedere la classifica generale basata su rilevamenti cronometrici, un’edizione che mosse molte polemiche intorno al vincitore, Alfonso Calzolari, per dei presunti traini. Il Giro, come molte corse ciclistiche, si fermò tra il 1915 e il 1918 a causa del primo conflitto mondiale. Gli anni del dopoguerra videro trionfare grandi campioni del passato come Costante Girardengo, Alfredo Binda, Gino Bartali e Fausto Coppi. Tuttavia, l’edizione più importante da citare è quella del 1931, in cui venne introdotto il simbolo inequivocabile del leader della corsa, ovvero la maglia rosa: dalla prima tappa del Giro 1931 fino a oggi, il leader della corsa indossa la magnifica maglia. Nel 1933 venne introdotto il “Gran Premio della Montagna”. La corsa si fermò nuovamente tra il 1941 e il 1945 a causa della seconda guerra mondiale. Accantonando questa parentesi, furono anni magnifici per il movimento ciclistico italiano, con duelli mozzafiato tra leggende come Gino Bartali, Fausto Coppi e Fiorenzo Magni: questi ultimi si alternarono in vittorie e sconfitte fino al 1955, scrivendo pagine di storia indelebili. Negli anni successivi, tra i vari vincitori si distinsero Jacques Anquetil, Franco Balmamion e Vittorio Adorni. A partire dal 1967 si susseguirono annate contraddistinte da grandi dualismi: prima quello tra il “cannibale” Eddy Merckx e Felice Gimondi, con rispettivamente cinque e tre successi finali; poi, negli anni Ottanta, tra Giuseppe Saronni e il recordman dell’ora, per diversi anni, Francesco Moser. Nel 1976 venne istituita anche la classifica accessoria dedicata ai ciclisti Under 26, che vide come primo vincitore Alfio Vandi. Gli anni Novanta si aprirono con due successi dello spagnolo Miguel Indurain e si chiusero con lo scontro tra il “Pirata” Marco Pantani e Ivan Gotti. Il nuovo millennio si aprì al meglio per i ciclisti azzurri, che ottennero sette successi consecutivi, tra cui Gilberto Simoni, Paolo Savoldelli e Ivan Basso. Si inserirono, tra i successi tricolori, lo spagnolo Alberto Contador e il colombiano Nairo Quintana, ma ciò non fermò le storiche vittorie di Michele Scarponi, che ottenne il successo a seguito della squalifica per doping di Contador, e i due magnifici successi dello “Squalo” Vincenzo Nibali. È entrato a far parte della storia dei grandi giri per essere uno dei sette corridori ad aver conquistato almeno un’edizione di tutti e tre i grandi giri (Vuelta, Tour e Giro). Dopo la vittoria del 2016 di quest’ultimo, il Giro sta vivendo il più lungo digiuno di vittorie italiane: non era mai accaduto, nella storia del Giro, che nessun italiano riuscisse a conquistare la vittoria generale per più di cinque anni. Negli ultimissimi anni è d’obbligo nominare Chris Froome che, con il successo del 2018, è entrato anche lui a far parte dei sette uomini ad aver ottenuto almeno un successo in ogni grande giro. Le ultime edizioni hanno visto sventolare la bandiera slovena, con il trionfo di Primož Roglič nel 2023, al termine di una battaglia serrata con il britannico Geraint Thomas, e il dominio di Tadej Pogačar nel 2024.

 

PERCORSO

La prima peculiarità del percorso di quest’anno è senza dubbio la partenza dall’Albania: le prime tre frazioni si svolgeranno infatti fuori dai confini italiani. Il percorso prevede due cronometro, sei tappe pianeggianti, otto tappe collinari di cui alcune piuttosto movimentate e cinque arrivi di alta montagna. La prima tappa, ambita da molti per conquistare la prima maglia rosa, è sicuramente un primo vero e proprio tabù e potrebbe favorire i corridori esplosivi ma resistenti. Seguirà una cronometro di 13,7 km con un breve strappo al 5,7%, terreno ideale per gli specialisti più resistenti. L’ultima frazione albanese, lunga 160 chilometri, propone una dura salita di oltre 10 km al 7,5% a meno di 50 km dal traguardo: un’occasione per le fughe e una prima selezione tra i big. Dopo il consueto giorno di riposo del lunedì, il gruppo ripartirà dalla Puglia con 189 km pronti a favorire le ruote veloci del gruppo. La quinta tappa offre un finale tortuoso che potrebbe favorire gli attaccanti, anche se ci aspettiamo uno sprint di gruppo. Il giorno seguente, dopo 227 km, il gruppo raggiungerà Napoli con una frazione che dovrebbe risolversi ancora una volta in volata. Il settimo giorno prevede il primo arrivo in salita: percorso lungo 168 chilometri, con al suo interno la salita di Roccaraso (7,8 km al 5,8%), Monte Urano (4,6 km al 9,2%), Vado della Forcella (5,7 km al 5,1%) e, infine, l’ultima salita di giornata, ovvero Tagliacozzo (11,9 km al 5,6%): a primo impatto non troppo impegnativa, ma con un’ultima rampa finale al 9,1% che metterà sicuramente in crisi molti corridori. L’ottava frazione, 197 km, porterà i corridori a Castelraimondo, passando per Croce di Casale (8,6 km al 4,6%), il Valico di Santa Maria Maddalena (13,2 km al 7,2%), il Montelago (5,5 km al 7%) e, a 7 chilometri dall’arrivo, l’ultimo dentello di “Gagliole”, meno di un chilometro all’8,1%. Una tappa che potrebbe fare gola ai fuggitivi, ma che sicuramente non lascerà possibilità ai corridori meno resistenti. Nella nona tappa l’iconica classica delle Strade Bianche si inserirà nel percorso: infatti, dopo una prima parte movimentata, i corridori affronteranno il classico finale della corsa senese, con tratti sterrati, Colle Pinzuto e l’arrivo in piazza del Campo. Frazione che potrebbe danneggiare gli uomini di classifica meno abili sui tratti sterrati. Dopo il secondo giorno di riposo, i corridori ripartiranno con una cronometro di 28,6 chilometri da Lucca a Pisa, molto veloce e con poco dislivello, che potrebbe penalizzare i leader non abili nelle prove contro il tempo. Nell’11º frazione, il gruppo partirà da Viareggio percorrendo 186 chilometri, lasciando la Toscana in direzione Castelnovo ne’ Monti. A metà tappa, la lunghissima salita dell’Alpe San Pellegrino (13,8 km all’8,8%) e, infine, ai -11,5, l’ultima salita di giornata che potrebbe essere decisiva: “Pietra di Bismantova”, 5,8 km al 5,8%. Il giorno seguente, 172 chilometri in direzione Viadana, con una tappa che favorirà lo sprint a ranghi compatti. La tappa di Vicenza sarà lunga 181 chilometri, per lo più pianeggianti, ma con diverse salite nel finale che non lasceranno spazio ai velocisti; anche l’arrivo si presenterà in salita, con 0,8 km al 7,6%. La 14º frazione collegherà Treviso a Gorizia con 193 chilometri in una tratta molto lineare, con solamente tre salite classificate negli ultimi 43 chilometri: salite che le ruote veloci dovranno superare per guadagnarsi la volata. Si torna a fare sul serio con 220 chilometri e 3.847 metri di dislivello positivo. Verso metà tappa si visionerà la salita del Monte Grappa (25,1 km al 5,7%) e, negli ultimi 46 chilometri, la salita di Dori (16,6 km al 5,3%) che potrebbe rompere il gruppo. Dopo l’ultimo giorno di riposo, non si scende di difficoltà, arrivano le Alpi. 203 chilometri di spettacolo, con 4 salite classificate nell’ordine: Carbonare (12,9 km al 4,9%), Candrai (10,1 km al 7,5%), Santa Barbara (12,6 km all’8,3%) e, infine, l’arrivo a San Valentino (18,1 km al 6,2%), salita che sicuramente farà la differenza. Nella 17º tappa, dopo 155 chilometri, il gruppo raggiungerà Bormio: altra tappa montana ma con un coefficiente di difficoltà minore. I corridori affronteranno il Passo del Tonale (15,2 km al 6,1%) e il Passo del Mortirolo (12,7 km al 7,6%), per poi percorrere gli ultimi 34 chilometri più agevoli. Il giorno seguente, gli uomini di classifica potranno recuperare, lasciando spazio ai velocisti, con 144 chilometri leggermente mossi ma che non dovrebbero creare problemi allo sprint finale. Si torna subito in montagna con la 19º frazione, forse la più dura dell’intera edizione: subito partenza in salita con Croce Serra (11,3 km al 4,6%); dopo cinquanta chilometri, il Col Tzecore (16 km al 7,7%), seguito dal Col de Saint-Pantaléon (16,5 km al 7,2%, con punte fino al 12%) e dal Col de Joux (15,1 km al 6,9%). Superata la vetta di quest’ultimo, pochi chilometri di discesa e la strada risalirà verso Antagnod (9,4 km al 4,6%); dalla vetta mancheranno 5 chilometri in discesa fino al traguardo. Penultima tappa che potrà ancora cambiare la classifica generale: 205 chilometri verso il Piemonte. Le danze si apriranno negli ultimi 45 chilometri, con la salita del Colle delle Finestre (18,4 km al 9,2%, con tratti sterrati e ripidi), seguiti da 12 chilometri di discesa e dalla salita finale di 16 chilometri al 3,8% fino a Sestriere, dove scopriremo il vincitore della 108ª edizione della Corsa Rosa. Infine, l’ultima iconica passerella verso Roma, che quest’anno partirà dalla Città del Vaticano per omaggiare Papa Francesco, come sempre ultimo palcoscenico per gli uomini veloci.

 

STARTLIST E FAVORITI

Uno sguardo alla startlist del Giro di quest’anno. Tra i protagonisti più attesi spicca lo sloveno Primož Roglič, già vincitore dell’edizione 2023, che la Red Bull Bora affiancherà a Jai Hindley, Daniel Martinez e al giovane azzurro Giulio Pellizzari. Grande attesa anche per lo spagnolo Juan Ayuso, tra i favoriti sia per la classifica generale sia per la maglia bianca, che potrà contare sul pieno supporto della UAE Team Emirates, con Adam Yates e Isaac Del Toro pronti al fianco del capitano. La Bahrain Victorious si affiderà a Antonio Tiberi, deciso a puntare al podio. Michael Storer sarà il leader della Tudor, dopo il successo al Tour of the Alps. La Ineos Grenadiers ha rivelato la sua armata capitanata presumibilmente da Thymen Arensman, con Egan Bernal e Joshua Tarling soprattutto nelle cronometro. Nella Visma Lease a Bike, Simon Yates potrebbe curare le ambizioni di classifica, anche se i nomi più attesi restano quelli di Wout Van Aert e Olav Kooij, pronti a inseguire la maglia ciclamino. La Lidl Trek farà affidamento su Giulio Ciccone, secondo all’ultima Liègi-Bastogne-Liègi, ma potrà contare anche su Mads Pedersen per le volate, tra i principali favoriti per la maglia ciclamino. Tra gli italiani da seguire anche Lorenzo Fortunato, 4º nell’ultima edizione del Tour de Romandie, guiderà l’XDS Astana. Per la Q36.5, Thomas Pidcock, appare finalmente maturo per ambire a un risultato importante in un grande giro; presente anche Matteo Moschetti per gli sprint. La Soudal Quick-Step si affida all’esperienza del trentacinquenne Mikel Landa, supportato da Luke Lamperti e Paul Magnier per le volate. La Israel Premier Tech punterà su Derek Gee, con Corbin Strong designato per le tappe pianeggianti. Alla FDJ Groupama riflettori su David Gaudu, all’esordio al Giro. Romain Bardet e Max Poole sono i grandi nomi del Team Picnic PostNL. La Alpecin scommette sulle volate di Kaden Groves, mentre la Intermarché affida le sue chance al belga Gerben Thijssen per le frazioni più veloci. La EF Education schiera come punta Richard Carapaz. La Decathlon si affida a Andrea Vendrame, Dorian Godon e Sam Bennett. A caccia di tappe varie formazioni tra cui la Cofidis con Milan Fretin, la Movistar con Nairo Quintana e Einar Rubio, la Jayco AlUla con Filippo Zana, Luke Plapp e Chris Harper, il Team Polti con Davide Piganzoli e Giovanni Leonardi. Infine, chiudono la startlist Bardiani e Arkéa, rispettivamente con Filippo Fiorelli e Luca Mozzato.

 

FAVORITI MAGLIA ROSA

☆☆☆☆☆ Primož Roglič

☆☆☆☆ Juan Ayuso, Antonio Tiberi

☆☆☆ Michael Storer, Adam Yates, Mikel Landa

☆☆ Tom Pidcock, Giulio Ciccone, Derek Gee, Thymen Arensman

 Richard Carapaz, Egan Bernal, Simon Yates, Lorenzo Fortunato, Romain Bardet

𝐎𝐮𝐭𝐬𝐢𝐝𝐞𝐫: Tom Pidcock, Isaac Del Toro

𝐒𝐨𝐭𝐭𝐨𝐭𝐨𝐧𝐨: David Gaudu, Simon Yates

 

FAVORITI MAGLIA CICLAMINO

☆☆☆☆☆ Mads Pedersen

☆☆☆☆ Wout Van Aert, Kaden Groves

☆☆☆ Olav Kooij, Sam Bennett, Milan Fretin

☆☆ Matteo Moschetti, Paul Magnier, Primož Roglič, Gerben Thijssen

 Giovanni Leonardi, Luke Lamperti, Juan Ayuso, Corbin Strong, Tom Pidcock

 

FAVORITI MAGLIA BIANCA

☆☆☆ Juan Ayuso

☆☆ Antonio Tiberi, Isaac Del Toro

 Davide Piganzoli, Max Poole, Giulio Pellizzari

 

FAVORITI MAGLIA KOM

☆☆☆ Wout Poels

☆☆ Giulio Ciccone, Lorenzo Fortunato

 Georg Steinhauser, Jan Hirt, Marco Frigo

 

FAVORITI CLASSIFICA A SQUADRE

☆☆☆ UAE Team Emirates

☆☆ Red Bull Bora, Ineos Grenadiers

 Bahrain Victorius, EF Education Easy Point, Team Picnic PostNL

 

✍🏻 Iacopo Salvatori